lunedì 14 dicembre 2009

Anima candida

Ok, quando si parla di calcio (e in generale di sport) è facile scadere in sentimentalismi: e il romanticismo del pallone e del fango, e la poesia delle tibie che cozzano, e gli abbracci maschi, e gli spogliatoi madidi (no, aspé, sto degenerando).
(E i valori del calcio di una volta, e quando c'erano meno soldi e più passione, e una vita da Oriali, e una volta qui era tutta campagna mica c'era l'erba sintetica.)

Però se poi leggi di uno che, dopo la serie A, dopo aver vinto uno scudetto, dopo aver giocato in Inghilterra nel Queens Park Rangers (si, proprio quello di Ecclestone e Briatore), dopo una parentesi cinese e alcune partite in Nazionale, decide, a 35 anni suonati, di tornare a giocare da dilettante nella squadra del suo paese quello stupido romanticismo di prima un po' si fa sentire. Perché non sono tanti i professionisti del pallone che accetterebbero di giocare in Seconda categoria (9° dicesi nona divisione), a gratis, per il puro amore del gioco. Quasi nessuno, in effetti

Damiano Tommasi è uno che da giovane scelse di fare servizio civile, perché "non voleva servire la patria con un fucile in mano". Dieci anni fa si mobilitò contro la guerra nei Balcani, raccogliendo oltre 250 firme (e mi immagino la fatica che avrà fatto per spiegarlo a Totti) e nel 2005, tornato dopo un brutto infortunio e a fronte delle difficoltà economiche della sua squadra, accettò di giocare per lo stipendio "operaio" di 1500 euro al mese, caso unico nella storia del calcio e non solo del calcio. Quell'annata indossò varie volte la fascia di capitano giallorosso, e segnò anche qualche gol.

Carlo Zampa (un poeta verace, a modo suo) lo soprannominò "Anima candida". Ora, probabilmente non è di anime candide che ha bisogno il calcio -disgraziato lo sport che ha bisogno di eroi- ma immagino che la sua storia e la sua carriera bastino a controbilanciare l'esistenza di Cristiano Ronaldo, Ibrahimovic e qualche altro paio di fighetti del genere. Se credi nel Karma, voglio dire.

(All'epoca i tifosi romanisti gli cantavano: "Gioca bene gioca male, lo vogliamo in nazionale...")

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