lunedì 26 aprile 2010

...gli ruba il pesce (parte 3 e rotti)

(parte 1, parte 2)

...viste tutte le cose che sono successe ultimamente* non ho più scritto nulla a proposito della Grande Impresa Scientifica che mi ha tenuto impegnato, altresì nota come "nel peggiore dei casi, posso sempre fare il pescivendolo".

Ed ecco cosa è successo. Nell'uggiosa mattina del 22 dicembre (gravida fra l'altro di tantissimi altri avvenimenti molto più belli e clamorosi, che esulano però dall'oggetto di questo post) ho finalmente fatto conoscenza con il mio pesce -per gli amici, Alien: un coso di una decina di centimetri, dallo sguardo truce, colorazione a macchie scure e lunghi raggi delle pinne dorsali e anali, raggi che una certosina e accurata conta sotto lente di ingrandimento ha stabilito essere 50 i primi, 30 i secondi. Nella stessa occasione abbiamo preso anche altri riferimenti morfometrici (parolona!!) tipo lunghezze varie (testa-coda, occhio-opercolo, diametro occhio e così via). Alla fine il "corpo del reato" è stato portato nella sede di anatomia comparata e risurgelato, in attesa di passare all'analisi molecolare vera e propria.

L'appuntamento successivo è stato a metà gennaio (nel frattempo succedevano un sacco di altre cose anche qui ben più interessanti, ma si veda quanto scritto un paio di parentesi fa) e da qui in poi, dopo un paio di giorni per prendere confidenza con i vari strumenti di laboratorio (centrifughe, pipette, gel di agarosio... tutta roba di cui avevo sentito nominare fino allo sfinimento negli anni precedenti, ma che non avevo mai visto dal vero) è iniziato il lavoro vero.

E questo lavoro vero è iniziato con l'estrazione del DNA dalla bestia (per la precisione, da un pezzo di pinna) tramite reazione enzimatica (proteasi K) che, dopo vari lavaggi in etanolo, mi ha restituito una provettina piena di acqua e acidi nucleici ittici. A questo punto sono iniziate le PCR. Ne ho fatte tante. Ma tante. Ma veramente tante. Così tante che verso la fine sognavo ogni notte provettine Eppendorf che mi inseguivano.

Comunque, sopravvissuto anche a questo, siamo riusciti a ottenere un'amplificazione decente di una regione del citocromo b del nostro Alien (primer H15913, come se a qualcuno interessasse). Da questo, mandato a sequenziare, siamo riusciti a ottenere finalmente una sequenza da infilare in BLAST. Ci avviciniamo alla conclusione? La risposta (forse) nella prossima puntata!

つづく

*Ultimamente = negli ultimi quattro mesi; il senso del tempo ultimamente (ha-ha!) è andato a farsi benedire...

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